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Approvato il decreto su sicurezza e immigrazione

Il Consiglio del Ministri ha approvato il decreto Salvini in materia di sicurezza e immigrazione.

“Per i richiedenti asilo – ha annunciato il ministro dell’Interno – lo stop alla domanda si avrà in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado”. Con “un passaggio – ha precisato il premier Giuseppe Conte – anche all’autorità giudiziaria”. Il provvedimento approvato dal cdm “all’unanimità” modifica la normativa in materia dell’accoglienza dei profughi abolendo il permesso umanitario. Introduce nuove misure sulla cittadinanza e la permanenza nei centri di prima accoglienza.

Dà una stretta alle leggi antiterrorismo estendendo il Daspo sportivo anche ai sospetti terroristi. Toglie la cittadinanza in caso di condanna definitiva per terrorismo.

E concede maggiori poteri ai Comuni. Per quanto riguarda la lotta alla corruzione, tema caro al M5S, il Daspo sarà applicato senza attendere il terzo grado di giudizio. Non si accenna al caso dei Rom ma, ha sottolineato Salvini, “obiettivo di questo governo è chiudere tutti i campi Rom in Italia entro la legislatura”. Per quanto riguarda il sistema Sprar, è stato ridimensionato.

“Continua a esistere – ha precisato Matteo Salvini – ma solo per la protezione internazionale e per i minori non accompagnati: ci sarà una maggior attenzione e cura per il sistema che oggi è lasciato all’indeterminatezza”. Protesta Giuseppe Civati, fondatore di Possibile.

“Lo Sprar, il modello migliore di accoglienza, quello più partecipato, condiviso e rendicontato, sarà fortemente limitato a favore di una gestione verticistica, meno attenta all’integrazione e più alla detenzione. Salvini boccia l’accoglienza fatta bene per continuare a speculare sulla ‘clandestinità’ che la Lega ha creato fin dai tempi della Bossi-Fini”.

Anche in seguito alle polemiche dei giorni scorsi sui dubbi di incostituzionalità sollevati anche dal Colle, il premier Giuseppe Conte ha precisato che Il decreto Salvini risponde a “un quadro di assoluta garanzia per la tutela dei diritti fondamentali delle persone e delle convenzioni internazionali a cui l’Italia aderisce, e ai principi costituzionali.

Andiamo a operare un sistema del tutto nuovo di riordino e di revisione di una più efficace disciplina”. Ma il provvedimento del Governo non piace all’opposizione di centrosinistra.

“Con il decreto Salvini – attacca Maurizio Martina, segretario del Partito democratico – ci saranno più insicurezza e più clandestinità. Meno diritti e meno doveri. Così il Paese rischia”.

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