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Decreto sostegni bis – accordo nella maggioranza sui ristori

Nel provvedimento che verrà esaminato la prossima settimana dal Cdm sarà previsto un mix tra fatturato e utili per distribuire gli aiuti. Allo studio un aiuto una tantum per bar e ristoranti senza dehors.

La maggioranza ha trovato finalmente un’intesa di massima sul decreto Sostegni bis, atteso a metà della prossima settimana sul tavolo del Consiglio dei ministri, il provvedimento che distribuirà i 40 miliardi di extradeficit messi a disposizione con l’ultimo scostamento di bilancio approvato dal Parlamento.

La novità principali riguarda i ristori, che continueranno a essere distribuiti sulla base del fatturato, come accade attualmente, ma chi vorrà potrà ricevere una compensazione ulteriore a fine anno sulla base dei bilanci. La discussione sull’argomento è durata settimane e verteva sulla tempistica per l’erogazione della nuova tranche di aiuti che, inevitabilmente, devono aspettare i bilanci (a giugno) o le dichiarazioni dei redditi per le attività in contabilità semplificata (novembre). La soluzione è stata trovata appunto in un mix tra fatturato e utili: le imprese che hanno ricevuto o stanno ricevendo in questi giorni i bonifici previsti dal primo decreto Sostegni riceveranno in automatico un ulteriore bonifico della stessa entità. Nel frattempo si potrà però richiedere all’Agenzia delle Entrate di ricalcolare il contributo su un diverso periodo (primo aprile 2020-31 marzo 2021 rispetto al primo aprile 2019-31 marzo 2020) e ottenere nel caso un ristoro più elevato, sempre sulla base del fatturato. In aggiunta, le imprese interessate potranno chiedere di tarare ancora di più il ristoro guardando all’effettiva redditività che emergerà dai bilanci o dalle dichiarazioni dei redditi. Se il calcolo sarà favorevole (andranno stornati i costi fissi già coperti da aiuti dall’inizio della pandemia), si otterrà a fine anno un’ulteriore quota sotto forma di “saldo”.

Da segnalare anche che è allo studio un’indennità ad hoc per le attività rimaste chiuse per decreto in mancanza di spazi all’aperto e che le cartelle esattoriali potrebbero essere “congelate” per altri due mesi, fino alla fine di giugno. Si ragiona poi sulla possibilità di rateizzazioni fino a dieci anni per le imprese che hanno perso almeno il 30% del fatturato a causa del Covid.

Sicurezza: Agis e Assomusica chiedono sostegni anche per il mondo dello spettacolo

“Nel condividere e nell’apprezzare ogni forma di sostegno da parte del Governo nei confronti delle categorie che hanno dovuto sostenere spese sanitarie per proseguire la propria attività, riteniamo opportuno e praticamente scontato che le stesse misure a favore del mondo dello sport vengano riservate anche al settore dello spettacolo. Un comparto che più di altri, proprio per la sua specificità, sta sostenendo spese ingenti in ambito sanitario per la salvaguardia della salute e che molte volte si è trovato a segnalare l’esigenza di effettuare i tamponi ai propri lavoratori per garantire una ripresa in sicurezza delle attività”.

Lo scrivono in una nota congiunta i presidenti di due Associazioni del sistema Confcommercio, Agis e Assomusica firmata anche da Anfols e Federvivo. I massimi responsabili delle quattro organizzazioni si riferiscono alla vaccinazione dei componenti della Nazionale di calcio e al fondo da 61 milioni per le spese sostenute per i tamponi riservato alle società sportive iscritte al Coni per garantire la prosecuzione delle gare inserito nella bozza del decreto sostegni bis. “Confidiamo che il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenga tempestivamente affinché anche ai lavoratori dello spettacolo dal vivo venga assicurata una tempistica veloce di accesso ai protocolli vaccinali ed alle istituzioni e aziende del comparto il sostegno per gli ingenti costi affrontati per il rispetto dei protocolli sanitari”, concludono.

Franceschini: “sto chiedendo ulteriori fondi di emergenza”

“Sto chiedendo nel nuovo decreto sostegni ulteriori fondi di emergenza per continuare a sostenere le attività in questa fase transitoria di passaggio, speriamo nel più breve tempo possibile, dall’emergenza alla normalità”. La risposta del ministro della Cultura, Dario Franceschini, è implicitamente arrivata nel corso del question time alla Camera. Parlando delle “riaperture parziali” dei luoghi dello spettacolo avviate nelle regioni gialle, che hanno consentito “una ripartenza molto significativa, anche con buona adesione di pubblico”, Franceschini ha detto infatti che bisognerà “inevitabilmente continuare con le misure di sostegno economico perché le riaperture parziali non danno redditività sufficiente”.

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