Fonte – informazionefiscale.it
La stagione dei contributi a fondo perduto per arginare gli effetti delle restrizioni dovute alla pandemia prosegue anche nel 2022.
Stando alla bozza del testo in circolazione la platea di beneficiari è disegnata sui settori che sono stati chiusi a seguito della pandemia o ne sono stati fortemente danneggiati, ma per la conferma e i dettagli di tutti i contributi a fondo perduto introdotti dal Decreto Sostegni ter è necessario attendere il testo definitivo del provvedimento in Gazzetta Ufficiale.
Si introducono nuovi aiuti, ma si amplia anche il raggio d’azione di quelli già esistenti.
Sono lontani, ormai, i tempi dei ristori su larga scala. Oggi i nuovi fondi a disposizione sono molto più esigui, pari a circa 1,5 miliardi di euro, e sono destinati in diverse forme alle seguenti categorie:
- discoteche e sale da ballo chiuse fino al 31 gennaio 2022 per effetto delle restrizioni introdotte con il Decreto Natale;
- attività di commercio al dettaglio con fatturato fino a 2 milioni di euro nel 2019;
- parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici;
- attività di organizzazione di feste e cerimonie, wedding, hotellerie, ristorazione, catering, bar-caffè e gestione di piscine;
- associazioni e società sportive.
Decreto Sostegni ter, nel 2022 nuovi contributi a fondo perduto per attività chiuse: discoteche e sale da ballo
Ad aprire la carrellata di contributi a fondo perduto del Decreto Sostegni ter sono i ristori destinati alle attività chiuse fino al 31 gennaio 2022, discoteche e sale da ballo.
Si recupera una misura già esistente, rifinanziandola, il Fondo per il sostegno delle attività economiche chiuse previsto dall’articolo 2 del DL n. 73/2021.
Entro la scadenza del 21 dicembre 2021, i soggetti titolari di partita IVA che esercitano in modo prevalente attività per le quali le misure restrittive avevano disposto la chiusura per un periodo complessivo di almeno cento giorni nel periodo tra il 1° gennaio 2021 e il 25 luglio 2021 hanno potuto richiedere gli aiuti.
Questa volta saranno destinati alle attività che “alla data di entrata in vigore del presente decreto risultano chiuse in conseguenza delle misure di prevenzione adottate” con l’articolo 6, comma , del DL n. 221 del 24 dicembre 2021: sale da ballo, discoteche e locali assimilati.
Il sistema originario prevedeva importi a partire da 3.000 euro e una maggiorazione proprio per discoteche e sale da ballo di 25.000 euro, ridotta a 8.661 euro.
La nuova tornata di contributi a fondo perduto si baserà su regole già esistenti e conta su una dotazione di 30 milioni di euro.
Alla stessa platea di imprese beneficiarie dei nuovi contributi a fondo perduto è riconosciuta anche un’altra agevolazione, la sospensione dei versamenti:
- relativi alle ritenute alla fonte, di cui agli articoli 23 e 24 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 e delle trattenute relative all’addizionale regionale e comunale, operati in qualità di sostituti d’imposta, nel mese di gennaio 2022;
- relativi all’imposta sul valore aggiunto in scadenza nel mese di gennaio 2022.
Il testo, ancora in versione di bozza, fissa la scadenza del 16 settembre 2022 per il pagamento in un’unica soluzione.
Decreto Sostegni ter, nel 2022 nuovi contributi a fondo perduto per attività di commercio al dettaglio
Come conferma anche il MISE, Ministero dello Sviluppo Economico, con una notizia dedicata alle novità del Decreto Sostegni ter, viene istituito il “Fondo per il rilancio delle attività economiche di commercio al dettaglio”.
Si tratta, in questo caso, di una novità. Le risorse a disposizione ammontano a 200 milioni per l’anno 2022.
I principali requisiti per ottenere i nuovi contributi a fondo perduto sono i seguenti:
- svolgere prevalentemente un’attività di commercio al dettaglio classificata con uno dei seguenti codici ATECO 2007: 47.19, 47.30, 47.43, tutte le attività dei gruppi 47.5 e 47.6, 47.71, 47.72, 47.75, 47.76, 47.77, 47.78, 47.79, 47.82, 47.89 e 47.99;
- avere ammontare di ricavi riferito al 2019 non superiore a 2 milioni;
- avere registrato una riduzione del fatturato nel 2021 non inferiore al 30 per cento rispetto al 2019;
- avere sede legale od operativa nel territorio dello Stato e risultare regolarmente costituite, iscritte e “attive” nel Registro delle imprese;
- non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, salvo le eccezioni previste dalla disciplina europea di riferimento in materia di aiuti Stato;
- non essere destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera d), del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Questa nuova formula di ristori rientra nel quadro degli Aiuti di Stato. La domanda per riceverli non dovrà essere presentata all’Agenzia delle Entrate ma al MISE che si occuperà di gestire la misura e fornirà tutti i dettagli sulle modalità di accesso.
Gli importi saranno calcolati secondo il meccanismo delle percentuali, differenziate per dimensione, applicate alle perdite subite.
Alla differenza tra l’ammontare medio mensile dei ricavi relativi al periodo d’imposta 2021 e l’ammontare medio mensile dei medesimi ricavi riferiti al periodo d’imposta 2019 sarà applicata una delle percentuali che seguono.
Percentuale | Ricavi del 2019 |
---|---|
60 per cento | Fino a 400.000 euro |
50 per cento | Da 400.000 a un milione di euro |
40 per cento | Da 1 a 2 milioni di euro |
Bisogna, in ogni caso, sottolineare che tutti i dettagli sulle misure dovranno trovare conferma nel testo ufficiale del Decreto Sostegni ter che, per ora, è disponibile solo in versione di bozza.
Decreto Sostegni ter, nel 2022 nuovi contributi a fondo per attività di organizzazione di feste e cerimonie
Il nuovo provvedimento emergenziale interviene acnhe allargando il raggio di azione di azione di misure già esistenti, per supportare le imprese e le attività di settori particolarmente colpiti dagli effetti della pandemia.
Il Fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite, istituito dall’articolo 26 del primo DL Sostegni, è esteso al 2022 con uno stanziamento di 20 milioni da destinare a parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici.
Altri 40 milioni di euro vengono impiegati per garantire anche nel 2022 i contributi a fondo perduto previsti dall’articolo 1 ter del Decreto Sostegni bis alle imprese che svolgono attività classificate con i seguenti codici ATECO.
Codice ATECO | Attività |
---|---|
96.09.05 | Organizzazione di feste e cerimonie |
56.10 | Ristoranti e attività di ristorazione mobile |
56.21 | Fornitura di pasti preparati (catering per eventi) |
56.30 | Bar e altri esercizi simili senza cucina |
93.11.2 | Gestione di piscine |
Per l’accesso ai ristori, sono richiesti “cumulativamente” i seguenti requisiti:
- riduzione del fatturato non inferiore al 40 per cento rispetto al fatturato del 2019; per le imprese costituite nel corso dell’anno 2020, la riduzione del fatturato è rapportata al periodo di attività del 2020 decorrente dalla data di costituzione e iscrizione nel registro delle imprese, prendendo in considerazione il fatturato registrato nel predetto periodo e il fatturato registrato nel corrispondente periodo del 2021;
- nel periodo d’imposta 2021 hanno registrato un peggioramento del risultato economico d’esercizio in misura pari o superiore al 30 per cento.
Per tutte le altre regole si fa riferimento a quanto già stabilito in precedenza per l’accesso ai fondi stanziati per il 2021.
Nella platea di beneficiari dei ristori previsti dal Decreto Sostegni ter, inoltre, rientrano anche le associazioni e società sportive dilettantistiche maggiormente colpite dalle restrizioni, con specifico riferimento alle associazioni e società sportive dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi.
Si prevede la possibilità di destinare parte delle risorse del Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano, istituito dall’articolo 1, comma 369, della legge 27 dicembre 2017, n. 205, all’erogazione di contributi a fondo perduto.
20 milioni di euro vengono utilizzati, inoltre, per garantire i ristori alle società e alle associazioni che si fanno carico delle spese sanitarie legate alla sanificazione, alla prevenzione e alla diagnosi Covid.