Confcommercio risponde ai dubbi ed agli interrogativi delle imprese in merito all’emergenza Coronavirus. Nei link che seguono sono riportate, in sintesi, le risposte alle vostre domande più frequenti.
CONSEGNA A DOMICILIO
Secondo quanto indicato nelle FAQ del Governo, la consegna a domicilio è sempre consentita, anche per le attività sospese e per i prodotti non di prima necessità:
DOMANDA: I negozi e gli altri esercizi di commercio al dettaglio che vendono prodotti diversi da quelli alimentari o di prima necessità e che quindi sono temporaneamente chiusi al pubblico, possono proseguire le vendite effettuando consegne a domicilio?
RISPOSTA:Sì, è consentita la consegna dei prodotti a domicilio, nel rispetto dei requisiti igienico sanitari sia per il confezionamento che per il trasporto, ma con vendita a distanza senza riapertura del locale. Chi organizza le attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente o una cd. piattaforma – deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore a un metro (i prodotti di prima necessità sono elencati nell’allegato 1 al Dpcm 11 marzo 2020).
Per quanto riguarda l’eventuale necessità di specifici titoli abilitativi, evidenziamo che la tabella A allegata al D.Lgs. 222/2016, al punto 1.11.4, reca il regime abilitativo previsto per la “vendita per corrispondenza televisione e altri sistemi di comunicazione ivi compreso il commercio on line” specificando che “quando l’attività è accessoria ad altra tipologia di vendita, non occorre alcun titolo di legittimazione aggiuntivo”.
Riteniamo quindi che anche le imprese no-food possano legittimamente ricorre a tale modalità di vendita senza necessità di presentare una SCIA ma riteniamo altresì necessario che le stesse comunichino alla Camera di commercio competente, secondo le modalità ordinarie, la variazione dell’attività svolta al fine dell’attribuzione del relativo codice Ateco.
Per quanto riguarda la consegna, questa può, come confermato anche dalla FAQ, essere fatta dallo stesso negoziante o da soggetti terzi in entrambi i casi con scrupolosa osservanza delle misure anti contagio (guanti, mascherine, distanza).
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