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Fondo perduto perequativo con calo del 30 per cento: dal MEF percentuale e calcolo degli importi

da informazionefiscale.it – (https://bit.ly/3cj17q8)

Fondo perduto perequativo con calo del 30 per cento: arriva (finalmente) il decreto MEF che stabilisce la percentuale e illustra modalità di calcolo degli importi e requisiti. Accesso solo con dichiarazione dei redditi entro il 30 settembre per il 2020 e validamente presentata per il 2019. I dettagli nel testo firmato da Daniele Franco.

Fondo perduto perequativo con calo del 30 per cento: è arrivato l’attesissimo decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che stabilisce requisiti, percentuale del peggioramento economico d’esercizio e modalità di calcolo degli importi. Accesso solo con dichiarazione dei redditi entro il 30 settembre per il 2020 e validamente presentata per il 2019.

Il testo, necessario per poter avviare la macchina organizzativa, è stato firmato dal Ministro Daniele Franco il 12 novembre 2021, subito dopo il via libera da parte dell’UE sulla misura.

Calendario alla mano, sarà possibile rispettare le promesse di un pagamento entro l’anno, ma solo se si procede a ritmo serrato. Il decreto MEF non è ancora arrivato in Gazzetta Ufficiale, poi dovrà arrivare il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate e i contribuenti dovranno avere a disposizione 30 giorni per la presentazione delle domande, ma la scadenza per l’erogazione dovrà essere rispettata.

Nel comunicato stampa della Commissione Europea del 10 novembre 2021 si legge:

“La Commissione ritiene che il regime italiano sia in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.

Gli aiuti i) non supereranno il massimale di 225 000 € per impresa nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, 270 000 € per impresa nel settore della pesca e dell’acquacoltura o 1,8 milioni di € per impresa in tutti gli altri settori; e ii) saranno concessi entro il 31 dicembre 2021.”

Fondo perduto perequativo con calo del 30 per cento: dal MEF la percentuale per l’accesso

Il peggioramento del risultato economico d’esercizio, nel rapporto tra il periodo d’imposta 2020 e 2019, per accedere al contributo a fondo perduto perequativo deve essere pari ad almeno il 30 per cento.

Dall’approvazione del DL n. 73 del 2021 che ha previsto, tra le altre, questa ultima tranche di aiuti Covid sono passati più di cinque mesi.

Il testo normativo rimandava la definizione dettagliata dei requisiti a un provvedimento del Ministero dell’Economia e delle Finanze che per adottarlo ha aspettato di ricevere i dati delle dichiarazioni dei redditi 2021, la presentazione anticipata da parte dei contribuenti è necessaria per l’accesso, e di ottenere il via libera dall’UE sul pacchetto di ristori.

Dopo una lunga attesa, la percentuale stabilita dal MEF per accedere al fondo perduto perequativo, fino a 150.000 euro, è in linea con quella prevista per beneficiare degli altri aiuti Covid introdotti sempre dal DL Sostegni bis: il 30 per cento.

Fondo perduto perequativo con calo del 30 per cento: le modalità di calcolo degli importi

Più complesso, invece, rispetto al passato è il calcolo degli importi a cui hanno diritto tutti i soggetti titolari di partita IVA che svolgono attività d’impresa, arte o professione o che producono reddito agrario con un peggioramento del risultato economico d’esercizio pari al 30 per cento.

Il fondo perduto perequativo è l’atto finale di una lunga stagione dei ristori ed è stato costruito per mitigare ulteriormente le perdite, tenendo conto di quanto già ricevuto.

Per calcolare la somma che sarà erogata dall’Agenzia delle Entrate è necessario procedere come segue:

  • calcolare la differenza tra il risultato economico d’esercizio relativo al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2020 con quello in corso al 2019;
  • sottrarre i contributi a fondo perduto ricevuti dall’inizio della pandemia e regolati dai provvedimenti emergenziali:
    • articolo 25 del Decreto Rilancio;
    • articolo 59 e 60 del Decreto Agosto;
    • articolo 1, 1-bis e 1 ter del Decreto Ristori;
    • articolo 2 del Decreto Natale;
    • articolo 1 del Decreto Sostegni;
    • articolo 1 commi da 1 a 3 e da 5 a 13 del Decreto Sostegni bis;
  • applicare al risultato la percentuale relativa al valore di ricavi e compensi conseguiti nel 2019.
PercentualeRicavi e compensi del 2019
30 per centoFino a 100.000 euro
20 per centoDa 100.000 a 400.000 euro
15 per centoDa 400.000 a un milione di euro
10 per centoDa un milione e fino a 5 milioni di euro
5 per centoDa 5 milioni a 10 milioni di euro

L’importo può arrivare in ogni caso fino a 150.000 e

Fondo perduto perequativo con calo del 30 per cento: i chiarimenti sulle dichiarazioni dei redditi

Infine, il Decreto MEF ribadisce e precisa anche alcuni aspetti che riguardano gli adempimenti dichiarativi necessari per accedere al fondo perduto perequativo e che hanno un impatto anche sul calcolo degli importi.

Prima di tutto per poter richiedere l’ultima tranche di aiuti Covid è necessario aver trasmesso entro la scadenza anticipata del 30 settembre la dichiarazione dei redditi 2021 e aver “validamente presentato” quella del 2020.

E il testo firmato da Daniele Franco precisa:

“Ai fini del rispetto dello stanziamento delle risorse di cui all’articolo 1, commi 25 e 25 bis, del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, le eventuali dichiarazioni dei redditi integrative o correttive presentate oltre il termine del 30 settembre 2021, relativamente ai periodi d’imposta in corso al 31 dicembre 2019 e al 31 dicembre 2020, non rilevano ai fini della determinazione del contributo qualora dai dati in esse indicati derivi un importo del contributo maggiore rispetto a quello risultante dalle dichiarazioni trasmesse entro il 30 settembre 2021”.https://af42dadb07f455d6bece4f8a20c23baf.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html?n=0

Tutti i dettagli nel testo integrale e nella relazione illustrativa del Decreto attuativo del fondo perduto perequativo.

uro. Se la differenza tra i due risultati economici risulta già colmata dai contributi a fondo perduto erogati dall’Agenzia delle Entrate, imprese e professionisti non hanno diritto a nessuna somma. Con questo meccanismo, i professionisti che sono stati a lungo esclusi dalla platea di beneficiari dei contributi a fondo perduto avranno diritto ad importi più alti rispetto alle imprese.

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