La proroga della zona rossa in Calabria fino al 21 aprile prossimo sarà l’ennesimo duro colpo per tutte le imprese cui sarà inibita l’attività e, nonostante la stringente e preminente necessità di salvaguardare la salute dei Cittadini Calabresi, è opportuno più che mai guardare anche al loro diritto lavoro.
È fondamentale trovare una nuova strada di collaborazione reciproca tra le istituzioni, le associazioni di categoria e cittadini e dare risposte certe ed immediate alle imprese che sono al collasso nel settore moda e calzature.
Ci si deve mettere all’opera per definire dei protocolli di sicurezza che possano consentire la riapertura delle attività, che si sono sempre prodigate per mantenere la sicurezza per sé stessi e per i propri clienti, e che hanno bisogno riaprire le proprie luci e rimettere in moto l’economia delle vendite stagionali e di tutti quei prodotti che risulterebbero a breve invendibili.
Ad oltre un anno dall’inizio della pandemia la situazione non è cambiata e non si sono trovate soluzioni per consentire anche ai negozi di moda e calzature, così come ai supermercati, alle farmacie, ai tabaccai e a tutti gli altri negozi, di poter riaprire.
Deve essere riconosciuto l’impegno che queste imprese hanno sempre dimostrato nel rispettare le normative, sanificare gli ambienti in base al protocollo d’igiene sempre per ottemperare a tutto ciò che servisse a tutelare la salute.
È giusto che questi sacrifici vengano riconosciuti e che si mettano in condizione di superare la crisi determinata dalla pandemia da Covid-19.
Se vogliamo evitare che il mondo della piccola impresa imploda, coinvolgendo a catena tutti i comparti economici, è necessario fare un cambio di direzione immediato, perché gli operatori economici del settore sono l’anima pulsante dei nostri borghi e se questi sono vivi e vitali lo sono anche e soprattutto grazie alle piccole imprese che contribuiscono a garantire un turismo di qualità, senza il quale non vi sarebbe economia.
Il Presidente Federmoda Confcommercio Crotone
Antonio Casillo