A qualche giorno dalla fine della stagione estiva è Antonio Casillo, Presidente facente funzione di Confcommercio Crotone, a cercare di fare un bilancio sull’andamento nella provincia crotonese.
Non si può certo parlare di un completo ritorno alla normalità. – dichiara Casillo – Il clima di fiducia è sicuramente migliorato, ma sarà ancora difficile ritornare ai livelli pre-covid. La pandemia, infatti, ha inciso ancora molto, soprattutto per quanto riguarda la presenza dei turisti stranieri, scoraggiati, principalmente, dalle misure stringenti e dai numerosi controlli, che negli aeroporti, hanno portato a file interminabili.
Al contempo, però, – continua Casillo – a salvare la stagione estiva sono stati gli italiani che, per le stesse motivazioni, hanno scelto, per la propria vacanza, le località all’aria aperta dell’Italia e, dunque, anche della Calabria.
In tale contesto, – prosegue Casillo – il cuore della stagione estiva si è, inevitabilmente, concentrato nelle tradizionali settimane di agosto, nelle quali si è registrato un buon andamento in gran parte delle strutture ricettive della provincia crotonese, escluse, ovviamente, le attività legate ai locali da ballo, per le quali saranno necessarie misure di sostegno come quelle da poco previste dal Ministero dello Sviluppo Economico.
A rendere difficoltosa la tanto attesa “ripresa” – continua Casillo – è sicuramente il clima di incertezza per i mesi futuri, soprattutto in considerazione degli ultimi dati che potrebbero riportare la Calabria in zona gialla già nelle prossime settimane. Il rammarico più grande è che una tale condizione, che danneggerebbe ulteriormente un tessuto economico già particolarmente fragile, sarebbe causata non da un numero di contagi elevato, ma, principalmente, da una cronica carenza di posti letto e di strutture sanitarie adeguate.
Le imprese, in generale, – conclude Casillo – non potrebbero più sostenere il ritorno a misure di chiusure e restrizioni, pertanto è indispensabile puntare su interventi che facciano riacquisire fiducia e riprendere i consumi, per fare in modo che tutti i settori economici, e più in particolare il terziario di mercato che più di tutti ha pagato il prezzo della pandemia, possano ritornare a crescere e a creare occupazione.