Primo Piano

Negozi e contanti, si cambia

Arriva il piano anti-evasione di Conte: bonus scontrini e sgravi per chi usa le carte di credito. Il premier: “In questo momento stiamo studiando tutti i meccanismi che sono incentivanti della moneta elettronica”.

“Mi sto convincendo che il problema centrale di tutto il nostro sistema economico sia l’evasione, se noi non riusciamo a ridurre l’evasione la crescita resterà soffocata, ci faremo latori di un intervento radicale nella manovra di Bilancio, è chiaro che dobbiamo pensare a diversi meccanismi di incentivazione della moneta elettronica, degli scontrini, dei pagamenti digitali e anche al carcere per i grandi evasori». Giuseppe Conte, a margine dell’assemblea dell’Onu, parla di tasse ed evasione. “Dobbiamo fare un patto con i cittadini italiani, pagare tutti per pagare meno, in questo momento stiamo studiando tutti i meccanismi che sono incentivanti della moneta elettronica. Sta diventando in me sempre più profonda la convinzione che il nostro problema endemico sia l’evasione: paghiamo tutti di più perché molti non pagano. È un’emergenza, la maggiore iniquità alla quale siamo esposti. Bisogna intervenire radicalmente come mai è stato fatto in questa direzione”. Filtra almeno uno degli strumenti possibili, la «possibilità di meccanismi premiali» per chi usa oltre un certo livello di spesa la carta di credito, “esiste un tavolo di studio al momento e alla fine fra qualche settimana dovremo scegliere le misure più adatte”. “Credo che adotteremo delle misure che cambieranno gli stili di vita degli italiani, in un modo che non ha mai avuto precedenti». Una di queste potrebbe essere anche una lotteria sugli scontrini fiscali. Continua Conte: «Se riterremo una misura del genere sostenibile — nell’interesse di tutti, perché paghiamo tutti tanto — dopo aver fatto tutte le simulazioni, io chiedo un patto a tutti i cittadini onesti. Chiedo di accettare quella che potrà sembrare una misura nuova, che potrà sembrare qualcosa di innovativo. Chiedo di accettare questa sorpresa, perché il patto sarà che poi pagheremo tutti di meno”. Parla anche di Libia, a pranzo si siede accanto a Trump, di sicuro scambiano delle opinioni anche sul tema, poi ha un bilaterale, dopo quello con Al Sisi, anche con Erdogan, dunque con alcuni degli attori principali del teatro libico, «bisogna innanzitutto evitare che la Libia diventi una nuova Siria, lavorare per un embargo, perché le risorse vengono utilizzate per le armi, e poi ad una determinazione comune della comunità internazionale, dunque anche degli Stati Uniti, che bisogna arrivare ad una soluzione politica, anche perché quella militare non sta dando alcun frutto». Conte ha parlato in generale anche della prossima manovra di Bilancio: “L’Italia vuole rispettare le regole» ma questo è il momento in cui «c’è la consapevolezza che occorre abbandonare le politiche di austerità”. “Sfrutteremo le pieghe normative per una politica di crescita. Siamo — ha detto il presidente del Consiglio — per una politica espansiva in materia economico-sociale, oggi c’è una diversa sensibilità in Europa, c’è la consapevolezza di tutti nell’Unione europea che la politica di austerity non è adatta a reggere questa congiuntura, siamo di fronte a una fase di contrazione”. “È il momento in cui dobbiamo intelligentemente impostare una manovra nel rispetto delle regole, ma che sfrutti tutte le pieghe normative per sostenere la crescita», ha spiegato poi Conte parlando della presentazione della Nota di aggiornamento del Def. «Io ho sempre considerato il Patto di stabilità e crescita come un patto in cui la stabilità è la premessa per la crescita e non è fine a sé stessa. È nell’interesse di tutti in Europa, non solo dell’Italia, impostare una manovra che sfrutti tutte le pieghe normative per realizzare una politica di crescita, pur nel rispetto delle norme». Con Trump Conte ha parlato anche di politiche commerciali e della guerra dei dazi: “Ho rappresentato la preoccupazione che deriva dal fatto di adottare iniziative protezionistiche che attivano una spirale con effetti negativi sull’Europa, e noi ci siamo dentro. Mi auguro che la guerra dei dazi finisca al più presto”.

tratto dal Corriere della Sera

di Marco Galluzzo 

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